Sperimentare messaggi
Mi ricordo chiaramente che, quando ero in prima superiore, non vedevo l’ora di provare coi miei amici dell’epoca ogni sorta di nuova app di messaggistica sul mio telefono. Il nostro amico cinese ci fece provare WeChat e QQ; provammo Telegram quando era una cosa nuova e fiammante; mi ricordo di essere stato deluso da ChatON e LINE.
Saltiamo una cospicua parte nel mezzo e arriviamo ad oggi. Trovando una foto su Mastodon, ho deciso di provare Briar, benché io non rientri nel suo pubblico preferito, cioè i giornalisti investigativi e i reporter. L’esperienza è ancora un po’ grezza, ma già anni luce avanti rispetto alle primissime iterazioni di Signal. Il bello di Briar è la possibilità di continuare a condividere anche senza l’accesso diretto a Internet: è sufficiente essere attaccati allo stesso Wi-Fi o addirittura tramite Bluetooth — quest’ultima cosa mi ricorda la PictoChat del Nintendo DS che andava tanto di moda alle cene di classe alle elementari.