Una bella immersione
Lo scheletro del sito è ormai finito: nessuna pagina interna dà errore 404 tranne la pagina apposita del 404; per ogni categoria c'è almeno un articolo; la zona link è sufficientemente popolata. Tutto molto bello, ma domenica (se il tampone mi libera) tornerò a un ritmo di vita "normale", che non mi permette di stare attaccato al computer dalle dieci del mattino all'una di notte, quasi ininterrottamente.
Continueranno i pensierini giornalieri anche se sarò fuori casa per mezza giornata? Non lo so, ma potrei prendere appunti privati e tramutare questi in un riassuntone della settimana, con magari delle riflessioni piú interessanti scatenate da qualcosa che capita.
Sí, qualcosa che capita: non può succedere chissà che cosa finché si interpreta il ruolo di eremita dei condominii con un retrogusto di sfigato all'americana che sta nella cantina della casa di mamma. Non ho già pensato a programmi particolari per il "dopo", perché un responso avverso del test potrebbe mandarli tutti a quel paese, ma qualcosa capiterà senz'altro. Insomma, il mondo andrà anche avanti senza che io lo guardi.
Una cosa su cui non posso adagiarmi, però, è questa assenza totale di pressione sociale a fare qualcosa di produttivo. Per conto mio posso anche ingannarmi pensando che scrivere qui e aggiungere l'ennesimo bottone alla lista dei siti amici sia effettivamente produttivo, ma non serve un genio a capire che le cose non stanno cosí: con ancora otto esami da dare entro settembre, di cui almeno due si possono liquidare con prove parziali, non c'è poi troppo tempo da perdere. In realtà non c'è mai tempo da perdere, ma a quanto pare non sono ancora arrivato al punto di ammetterlo e, soprattutto, di prendere contromisure adeguate.
Ora che ci penso, su una cosa non sono stato preciso: per sabato ho in programma una cosa. Mi è stato proposto di guardare questo documentario su uno dei matematici piú chad della storia recente. Se i matematici si ordinano tra loro sulla base di quanto vicini sono da una sua pubblicazione, allora costui è senza dubbio un grande. Non posso negare che una tale proposta mi abbia fatto molto piacere: è un'occupazione leggera e interessante, e in piú mi permette di avere un minimo di connessione con l'esterno oltre a quando la famiglia bussa alla porta della mia camera. Non che mi sia impegnato chissà quanto per ottenere contatti, ma intanto prendo e porto a casa.
Il premio "tizio online a caso della settimana" va senza dubbio al gestore di questo sito: ha avuto la pazienza di rispondere alle mie domande riguardo il metodo con cui i signori di Yesterweb riescono a tenere in piedi il loro webring anche senza Javascript. Chiariamoci, non credo che questo sito rimarrà 100% senza Javascript in eterno, ma personalmente ritengo che sia meglio trovare un'alternativa: se PHP è un'opzione, posso appoggiarmi a un sito fantasma ospitato su Altervista o cose del genere. E magari un giorno mi prenderò una VPS e le farò fare questi compiti.
Chiudo con un'ultima idea: dopo opportune modifiche, potrei anche usare qualcosa come questo per scrivere piú agevolmente i pensierini. Se mi accorgo che scrivere a manina il codice mi dà troppo fastidio, probabilmente passerò a quello (piú una dose non trascurabile di Notable o Obsidian per non scrivere Markdown nel terminale - vanno bene tante cose, signora mia, ma farsi del male fino a questo punto no).