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L’arte perduta della conversazione

Un post su Hacker News ha destato il mio interesse: si tratta di un articolo del 1899 riguardo la “nuova” abitudine di leggere sui mezzi di trasporto al posto di conversare. La prima parte potrebbe essere benissimo spacciata per una lamentela scritta l’altro ieri, avendo cura di rimpiazzare «leggere» con «i social» dove necessario.

L’articolo, scritto da Vance Thompson, attacca con un leggerissimo «È giunta l’ora che qualcuno di autorevole dica che leggere non è il massimo bene della vita. L’atto stesso di leggere è antisociale. È una specie di barbarie malinconica. Guardandosi intorno in un vagone del treno, in un carro da strada o in una corriera, si osserverà che tutti leggono — uomini, donne e persino bambini innocenti». Questo modo di scrivere, al netto della lingua, sembra molto simile a quello che oggi un boomer scriverebbe riguardo i giovani e i “meledetti telefoni”.